ARCHIVIO GITE 2013: Festa GEAT al rifugio Gravio 2013

13 ottobre 2013 È annunciata neve per la festa al nostro rifugio.
Sabato salgono al rifugio in nove e effettivamente sta nevicando. È importante questo gruppo che sale il giorno prima, perché provvede a sistemare l’accoglienza per la domenica.
Domenica arriviamo in diversi gruppetti da Travers a Mont, da Adrit ,da Montebenedetto , da Villar Focchiardo; aggiungo che Mario Marinai è salito sabato con il cane direttamente da Borgone, dove era giunto in treno: bella variabilità di percorsi!
La Messa, officiata come sempre dal nostro socio Frate Dante, è introdotta con la posa sull’altare della bandiera di Cime di Pace. La bandiera, che è consegnata qui al rifugio al gruppo Cammina Cai 150 via Francigena Terre alte il 27 aprile , è giunta a Roma il 29 Settembre . È stata quindi consegnata a Papa Francesco con la lettera di accompagnamento preparata da Oreste Forno, dandone lettura. Il tema dell’omelia è “il ringraziamento”. Ne traiamo spunto per alcune nostre riflessioni e per l’importante anno sociale che ci coinvolge come soci CAI, nella ricorrenza del 150mo anniversario, per l’importanza del messaggio che ci viene da “ La Montagna Unisce” suggerito dal logo della ricorrenza. Un caro pensiero in ricordo di Pina che ci ha lasciato quest’anno unito al ricordo di altri. Un battimani si eleva nella funzione all’annuncio della ricorrenza dei 60 anni di matrimonio dei coniugi Angela e Bartolomeo Povero. La funzione termina con il canto “ Signore delle Cime”.

Ok, il rifugio è pieno: siamo oltre quaranta geatini a tavola. ma ecco che …sorpresa! giungono a metà pranzo Vally con il nipote Flavio, Davide Forni e Santiago, un loro amico argentino. Ci stringiamo, facciamo subito posto a tavola. Un brindisi a Vally che proprio oggi compie 86 anni.
Ed eccoci alla parte ludica. Ci siamo concessi l’invito al gruppo “ I Musicanti di Hanlawà“, che inizia a suonare musiche e canti occitani con fisarmonica, ghironda, tamburello, nacchere e altri strumenti. Mimiano con tre figure “ la Bergera”. Con danze successive si coinvolgono i partecipanti nei balli folk ; mentre Alberto è alle prese con il collaudo della nuova rotante attrezzatura per le caldarroste, fra fiamme e fumo. Quest’anno provvedere le castagne è stato impegnativo …con fallimento: le ho comperate io al mercato di Collegno, perché il nostro abituale fornitore , Marino di San Giorio, non ne aveva ancora per la stagione tardiva in valle.
Così una buona parte delle castagne “di Collegno” era guasta, senza contare che erano tutte annerite dal fumo dell’infernale e complicata tramoggia. (mi hanno vietato l’acquisto il prossimo anno).
Le musiche , nel finale, suggestionano col canto: ….. Se chanto, que chante ! Chanto pas per ieu, Chanto per ma mìo. Qu’es al lonh de ieu.

Gianfranco Rapetta

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© Foto di Antonio Carretta e Gianfranco Rapetta

 

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