ARCHIVIO GITE 2015: Cima Autour (3021 m)

12 aprile 2015 Finalmente un bel “gitone” di grande soddisfazione. Ci voleva proprio dopo tanti cambi di programma all’ultimo minuto e di gite di ripiego a causa delle condizioni poco favorevoli di questa imprevedibile passata stagione invernale. Viste le mie scarse condizioni di allenamento, sinceramente ero un po’ scettico sulla scelta in programma, con tutto quel dislivello, circa milleseicento metri. Ma alla fine la gita è stata portata a termine, grazie anche alle buone condizioni atmosferiche. L’unica nota dolente è stata la levataccia alle quattro del mattino per arrivare in orario all’incontro con il gruppo. Ma si sa che le gite primaverili presentano sempre questo inconveniente. Verso le sette siamo già in marcia con partenza dai Cornetti di Balme, in tutto dieci partecipanti. L’innevamento continuo permette quasi subito di calzare gli sci e di iniziare a salire compatti lungo il primo tratto della gita, abbastanza ripido. La salita sulle prime non si presenta agevole a causa della pendenza con neve dura e di una vecchia slavina che interrompe la traccia e che dobbiamo aggirare alla meglio. Dopo questo tratto arriviamo nella parte centrale dell’itinerario, sbucando sul vasto plateau che conduce verso la cima. Qui iniziamo il lungo interminabile spostamento che caratterizzerà buona parte della gita, sotto il primo sole caldo della stagione che mette a dura prova le nostre forze. La neve è buona ed abbondante, ormai nelle tipiche condizioni primaverili. Mi sarei aspettato più persone, vista la giornata. Qualcuno che sale da solo o in piccoli gruppi lo incontriamo; ma, comunque, mai la folla di altre occasioni. La cima sembra non arrivare mai, quando, finalmente, arrivato al colletto dopo l’ultimo tratto ripido di salita, la vedo in fondo alla mia sinistra. Alcuni dei nostri sono già lì, mentre alcune persone di un’altra comitiva hanno già iniziato la discesa. Questa vista mi fa riprendere le forze e con passo inaspettatamente deciso, in breve tempo arrivo anche io in punta. Ci fermiamo quindi per riposare e aspettare il resto del gruppo. Il posto è molto aperto e panoramico, ma sfortunatamente, nonostante il tempo sia sostanzialmente stabile, una leggera velatura di nubi si piazza ad offuscare la visuale sulle montagne intorno, proprio quando noi arriviamo su. Il primo tratto di discesa è un po’ scoperto, con qualche pietra affiorante. Seguendo le tracce ci portiamo verso il colletto dove la neve è abbondante. Di qui iniziamo a scendere lungo i pendii aperti, molto divertenti e sciisticamente interessanti. La neve, benché non facilissima in quanto non ancora completamente liscia e trasformata, è nel complesso accettabile e si lascia sciare senza troppi problemi; soltanto un po’ di crosta in alto qua e là con qualche tratto di neve marcia nei punti più riparati e riscaldati in basso; comunque non è mai infida, con cedimenti e trabocchetti improvvisi. Infine, arriviamo al tratto ripido vicino alla slavina dove siamo passati la mattina, con l’immancabile e divertente parte finale nel bosco. Qui ci sbizzarriamo a schivare alberi e cespugli e a cercare i passaggi migliori per attraversare i rigagnoli d’acqua che scorrono tutto intorno. Io sono in fondo, in chiusura e faccio in tempo a vedere due camosci che se la svignano verso l’alto Arriviamo finalmente al ponticello che ci riconduce alla strada fino alle macchine. Sosta obbligatoria presso l’unico e accogliente locale della frazione con immancabile birra finale per salutarci e congedarci dalla piacevole compagnia. Un saluto particolari ai due nuovi iscritti Lucia e Osvaldo che hanno partecipato per la prima volta ad una nostra gita.

Roberto Merlo

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