Bivacco Gino Revelli 2610 m

 

 

 

Val Soana – Vallone di Forzo – Località: Pian delle Mule – P. N. Gran Paradiso
Anno di costruzione: 1956 (1977)
Posti Letto: 4+1
Acqua: all’esterno a m. 200 (nei periodi siccitosi e a fine stagione l’ultima fonte di approvvigionamento è al Lago Pian delle Mule) – no attrezzatura cucina
Periodo di apertura: sempre aperto
Per il pagamento del pernottamento (5€) vi preghiamo di utilizzare bollettino CC Postale n.11596103 intestato a G.E.A.T. sottosezione CAI Torino Via Barbaroux. n.1 – 10122 Torino, oppure con bonifico (IBAN IT56 R076 0101 0000 0001 1596 103 – BIC/SWIFT BPPIITRRXXX), sempre intestato a intestato a G.E.A.T. sottosezione CAI Torino.
Via di accesso: da Forzo (Ronco Canavese) su sentiero in ore 4,30
Segnavia EPT 605 – Dislivello in salita: m 1450 – difficoltà: E
Ascensioni principali: Monveso di Forzo 3322 m – Uja di Ciardonei 3328 m – Cima di Valeille 3312 m – Uja della Valletta
Traversate: dal Bivacco Revelli al Bivacco Davito per il colle Valletta 2645 m
Scialpinismo: Colle di Ciardonei – Cima Centrale di Valeille – Uja della Valletta
Cartografia: IGM 1:25000 n.41 SE Torre del Gran San Pietro – IGC 1:50000 n. 3 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Bibliografia: CAI-TCI Gran paradiso di E. Andreis – R. Chabod – M.C Santi ed. 1980; CAI Rivarolo Can. Guida sci-alpinistica del Canavese, ed. 1972; Guide IGC/TO Il Parco Nazionale del Gran paradiso – vol. 3/1 Di G. Berutto – ed. 2000; Rifugi e Bivacchi del CAI, Franco Bo ed. 2002

Note:

Il bivacco sorge in magnifica posizione al centro del vallone di Ciardonei, tributario della Valle di Forzo. La costruzione di legno rivestita di lamiera è stata inaugurata il 7 ottobre 1956 e dedicata all’accademico Luigi (Gino) Revelli, caduto il 3 luglio 1955 nel canalone di Lorousa (Alpi Marittime). Il panorama comprende la P. Gialin, l’aguzza Grande Uja di Ciardonei, le Cime di Valeille, la P. delle Sengie, la Roccia Azzurra, il Monveso di Forzo e parte della Torre di Lavina. Il bivacco è difficilmente rintracciabile in caso di nebbia o di scarsa visibilità.

Salita:

da Forzo 1178 m (sulla facciata di una casa si legge: Com.ne di Ronco Ca. Sez. VI borgata Forzo) si esce a sinistra del piccolo abitato, sul sentiero che percorre i pascoli del fondovalle sulla sinistra del torrente formato dalle acque del Rio di Forzo e del Rio di Meialet; in c. 10 min. si giunge al bivio, non molto evidente, dove occorre seguire il sentierino che si stacca dalla destra e sale fra i cespugli di nocciolo. Il sentiero, passato accanto ai ruderi di alcune baite, si porta con salita tortuosa nei pressi di una colata di pietrame e da questo punto, per un lungo tratto (c. 25 minuti), si snoda a serpentine nei pressi dell’anzidetta colata di pietrame, attraversandola più volte. Continua poi verso sinistra in un boschetto di radi larici, guadagnando uno stretto costone che risale a svolte; superato un pilone votivo, poggia leggermente a destra, procedendo per un buon tratto parallelo al costone. Il sentiero, lasciata a destra una baita diroccata, riprende a salire tortuoso e, dopo 15 min., guadagna la conca dove sorge l’A. Sorina 1840 m c. (segnata ma non nominata sull’agg. 1968 della tav. IGM). Da questo sito si segue il sentiero che volge decisamente a sin. (SO), si porta in una zona di radi larici e macchie di rododendri dove riprende a salire con alcune svolte. Guadagnato un primo dosso, da cui si ha una bella veduta del versante S-SE della Torre di Lavina, si porta su un secondo, poi su un terzo dove sorge la Casa di Caccia Vittoria (1 h 50’). Dalla casa di caccia si va in piano verso la Grangia Vassinetto 2017 m, poi, giunti nei pressi di un torrentello, si lascia a sinistra la traccia per il Passo del Lago Gelato (segnavia EPT 605) e si prosegue direttamente verso un salto di roccia dove c’è un grosso cartello del P.N.G.P.; costeggiato il salto alla base, non si attraversa il torrente a destra che si vede scavalcato da una passerella di legno al sommo di una cascatella. Si prosegue sulla destra idr. del torrente salendo verso un costolone roccioso da cui si scende leggermente ad un pianoro cosparso di massi fra i quali serpeggia la traccia, a tratti vicino alla rive del torrente, a tratti discostandosi. Si vede poco dopo il grosso torrente provenire decisamente da destra con l’acqua che discende quasi a cascata da un ripido pendio; si prosegue ancora in direzione rettilinea e poi obliqua verso destra, attraversando un piccolo ruscello tributario di destra or. del principale. Si sale quindi con ampie svolte verso un costolone erboso, giunti alla sommità del quale si passa accanto ad una lunga baita su una dorsale (2289 m, indicata come ruderi sulla tav. IGM), già visibile dal sottostante pianoro. Il sentierino si porta sulla cresta di erba e pietrame dietro la baita e la supera a svolte finché, giunto ad una quota di 2400 m c., si fa quasi pianeggiante sulla sinistra della cresta (punto da cui è visibile il bivacco al sommo di un cucuzzolo). Guadagnata la conca bagnata dal Lago Pian delle Mule, si supera la scarpata a monte dello specchio d’acqua per un canale, e, proseguendo in direzione del bivacco, lo si raggiunge per ripidi pendii d’erba e massi ( 1h 15’).

Discesa:

seguendo l’itinerario di salita (3,30 h)

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