Rifugio Geat val Gravio 1400 m

 

 

 

Valle di Susa – Comune di San Giorio – Parco Regionale Orsiera Rocciavré

Anno di costruzione:1928 (1999)
Telefono:+39 011 9646364
Recapiti custodi nei giorni di chiusura del rifugio: Mario Sorbino cell: 333 8454390
Caratteristiche rifugio: elettricità prodotta ecologicamente con mini generatore IREM ad acqua
Telefono a pannello solare – riscaldamento elettrico e a legna
Posti Letto: 20 in camerette da 2/4 posti – WC interno – doccia calda
Ristorazione: sala con 40 posti a tavola
Acqua: anche all’esterno
Periodo di apertura: aperto tutti i fine settimana, feste e ponti principali da Aprile a fine Dicembre; aperto tutti i giorni da giugno alla metà di settembre con servizio di ristorazione a pranzo e a cena.
Vie di accesso: da Fraz. Adret ore 1 – segnavia rosso 512 In Mountain Bike da Cortavetto ore 1 e 10’
Dislivello in salita: m 300 – difficoltà: T

Ascensioni principali: P. Cristalliera 2801 m, M. Rocciavrè 2778 m, P. Il Villano 2663 m , P. Malanotte 2736 m, M. Pian Real 2617 m
Traversate e gite: Sentiero Botanico di Pian Mustione, traversata del Colle Aciano, traversata dei tre rifugi dal Colle della Gran Porta, traversata dei tre rifugi dal Colle Malanotte e Sabbione, anello rifugio Valgravio-Pian dell’Orso-Colle del Vento-rifugio.

Scialpinismo: P. del Lago, P. Pian Paris, P. Il Villano, traversata da Forno di Coazze, fraz. Molé, attraverso il V. della Balma ed il V. di Cassafrera.
Racchette da neve: molte delle gite citate sono fattibile con racchette da neve (consigliarsi prima con il gestore).
Cartografia: IGM 1:25000 n. 55 III NE Bussoleno
Fraternali 1:25000 4. Bassa Valle Susa, Musinè, Val Sangone, Collina di Rivoli
Bibliografia: Rifugi e Bivacchi del CAI, Franco Bo ed. 2002
Guida IGC/TO – Valle di Susa-Chisone-Germanasca- vol.1/III ed di G. Berutto ed 1993

Salita:

Itinerario a): dalla Fraz. Adret (parcheggio) imboccare una larga mulattiera selciata che si inoltra fra le case e sale in un bosco di castagni sulle pendici orientali della punta dell’Adret. Più avanti quasi si fa pianeggiante, supera alcune costruzioni fra le quali le case Passet, raggiungendo un punto dove è visibile tutto il Vallone del Gravio, dominato dal Villano e dal Rocciavrè. Il sentiero si abbassa lievemente, poi continua a leggeri saliscendi e con un ultima salita perviene al rifugio (h. 1).

Itinerario b): seguire da Cortavetto (parcheggio) la sterrata in direzione Fraz. Travers a Mont (min. 5); da qui per il sentiero dei Franchi (segnavia rossi) sino al rifugio (h. 1) seguendo un tragitto più lungo del precedente, ma con pendenze più dolci. Questo itinerario è percorribile anche in mountain bike.

Itinerario c): da Villarfocchiardo si continua sulla carrozzabile seguendo le indicazioni fino alla Certosa di Monte Benedetto. Prendere il sentiero che appoggia a sinistra in leggera discesa; in breve si giunge nei pressi di un caratteristico ponte in pietra ad arco, dove lo si abbandona per seguire un ampio sentiero (segnalazioni ) che sale sulla sinistra. Il sentiero supera un ripida salita nel bosco di faggi, poi si sdoppia: si possono seguire ambedue le diramazioni che si ricongiungono poco più in alto. Ancora in tratto in salita, poi seguono un paio di falsopiani fra i larici e i noccioli. Il sentiero continua pianeggiante attraverso pittoresche conche erbose e fra le alte conifere della sponda destra id. del Vallone del Gravio. Entrati nel bosco, si giunge al bivio, segnalato da una palina, dove si abbandona il sentiero che continua verso l’alto vallone; si segue la diramazione di destra che scende ad attraversare il rio del Gravio su una passerella di tronchi e consente di toccare, con una breve salita, il rifugio Geat (50’)

Discesa:

per la via di salita min. 40

Note:

Sorge sulla sponda sinistra idrografica del Vallone omonimo, tributario della valle della Dora Ripària. Costruito nel 1928, venne distrutto per eventi bellici nel maggio 1944; sei anni più tardi fu ricostruito e successivamente ampliato e migliorato fino ad avere la capacità e la struttura attuali. E’ una costruzione in muratura rinnovata nel 1999. Locale invernale intitolato a Luigi Migliasso con 9 posti, sempre aperto e dotato esclusivamente di attrezzature di emergenza.

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