ARCHIVIO GITE 2015: Lago di Monastero 1993

1-2 maggio 2015 Gita anticipata dal 2 al 1 per ragioni logistiche. Le previsioni per il fine settimana non sono buone, come quasi sempre in questo periodo, così ci troviamo a Chiaves alle 9,15. Quando ci siamo tutti, perché questa gita la facmonasteromo insieme ai nostri amici del CAI di Bizzarone, andiamo a visitare la chiesa, il museo della Passione nella ex scuola del paese. Una graziosa giovane signora, in costume del paese, ci accoglie e ci racconta la storia della croce che porta al collo in tutti i suoi particolari, nelle croci dei costumi dei paesi vicini. Molto interessante, così come gli oggetti esposti (costumi, cuffiette, smonasterolli) e le fotografie ingrandite delle suddette croci con i vari simboli. Dopo, altro museo, con fotografie della resistenza in queste valli, vista la ricorrenza di questi giorni. Il signore che ci fa da cicerone è anche un appassionato di archeologia, e in giro tra queste montagne ha trovato parecchi massi con incisioni, coppelle, simboli e anche dei piccoli dolmen, che un profano non troverebbe mai. Purtroppo non possiamo fermarci molto, perché è ora di avviarci per raggiungere il rifugio Salvin, dove pernotteremo. Sotto un cielo grigio e minaccioso saliamo prima per sentiero poi su sterrato, di nuovo su sentiero; pioviggina e c’è pure la nebbia, ma noi sempre avanti sotto le mantelline e gli ombrelli. Arriviamo così allo chalet di Antonello, dove possiamo fare una sosta al riparo del balcone e del sottoscala, per un breve spuntino. Ripartiamo e la pioggia si fa più fitta, ma la salita è migliore perché è quasi tutta su una comoda carrare monastero. La nebbia è così fitta che arrivando al rifugio quasi non lo si vede. Il “Salvin” è un agririfugio, con camere così belle che sembra di essere in uno chalet svizzero, molto curate nell’arredamento; noi le occupiamo tutte.

Per arrivare fin qui, ci abbiamo impiegato più di 3 ore con circa 600 m di dislivello. Per far arrivare l’ora di cena si cerca di ingannare il tempo, chi giocando a carte, chi facendo uno spuntino, chi semplicemente chiacchierando. Puntuali alle 19,30 tutti a tavola. La cena è ottima con prodotti quasi tutti locali, ottimi, con finale a sorpresa, il 50° anniversario di matrimonio del nostro presidente Gianfranco e Silvia, con torta e spumante e gran finale con canti e grolla! Al mattino è tutto sereno, con un bellissimo panorama, e mare di nubi verso la pianura. Così dopo colazione i più pimpanti decidono di salire la Lago di Monastero, e gli altri 20 scenderanno al Santuario di Marsaglia per una visita e poi direttamente a Chiaves. La giornata si mantiene soleggiata e la discesa è piacevole, un po’ umida per le varie sorgenti, in mezzo alla vegetazione che in questo periodo è in pieno sviluppo. Per finire in bellezza ci rifocilliamo tutti insieme in trattoria per una “merenda sinoira “. Partecipanti 32 + 2 cani, 20 della GEAT e 12 venuti da Bizzarone. Per la salita al lago lascio la relazione a chi è andato. Alla prossima! Un particolare saluto e ringraziamento agli amici del CAI di Bizzarone per la partecipazione.

Rosalba Piglia

Di buon ora, smaltita la salutare grolla, attento a non svegliare gli altri, esco a vedere il tempo: sereno, leggera brezza che stende le bandiere del rifugio; la nebbia ricopre la piana torinese appena sotto il rifugio e le alture, anche loro appena svegliate dal sole, esaltano le cime ancora innevate. Vorrei un caffè, ma no, è tutto chiuso. ‹‹Certo con la serata di ieri›› avrà pensato il gestore ‹‹questi dormiranno fino a tardi››. Poi altri due del Cai di Bizzarone escono a fotografare l’alba. Ad Antonello dico ‹‹Leggendo i tempi di percorrenza sino al lago di Monastero, che dici …si può fare..?›› Tutto resta in sospeso, ma finalmente, dopo colazione, tra ipotesi pessimistiche (…forse neve ghiacmonasterota o prati ripidi), prevale la possibilità ottimista di andare. ‹‹Che sarà mai… e poi vedremo››. Finalmente alle ore 8,45, 5 di Bizzarone e 4 di Torino, condotti da Antonello, salgono in un’ora i 400 metri che portano al colle sopra al rifugio, dal quale poi in leggera discesa e traverso, con alcune tratti innevati, non pericolosi, raggiungiamo il lago; in due ore come da segnale. Panorami appaganti dal colle sulle Alpi, dall’Appennino Ligure al Gran Paradiso. Il lago è ancora parzialmente gelato, la flora è già in parte presente e arreda la distese di erba cavallina ancora gialla. In discesa percorriamo il filo di cresta sino alla sterrata e poi altro sentiero, che ci riconduce sulla piazza di Chiaves, puntuali all’appuntamento, alle 14,30 per la merenda sinoira. Con i saluti fra i due gruppi si accenna alle future gite in collaborazione. Grazie ai capi gita Marialuisa, Mario e Antonello, che, conoscendo molto bene la zona, hanno preparato la gita adattandola accortamente alle mutate condizione atmosferiche.

Gianfranco Rapetta

GALLERY

© Foto di Gianfranco Rapetta e Antonello Capelli

 

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