ARCHIVIO GITE 2017: Punta Rossa della Grivola 3630 m

29-30 luglio 2017 

Gli otto partecipanti giungono a Valnontey in due gruppi. Fa caldo, il meteo annuncia temporali pomeridiani, ma il primo quartetto giunge asciutto al rifugio Vittorio Sella alle 16,30. Il secondo gruppo, partito da Torino due ore dopo per motivi di lavoro, non riesce a schivare il temporale: raggiungono fradici il rifugio alle 18,30. Però l’ottimismo per l’escursione del giorno successivo non è scalfito. La domenica ci presentiamo primi alla colazione, poi partenza alle 6,15. Alcune nuvole ci minacciano da sopra le creste: una leggera pioggerella ci accompagna per un breve tratto. Percorriamo il pianoro glaciale del Lauson, fino al bivio (2850m) dove lasciamo l’Alta Via 2 per svoltare decisamente verso il pendio detritico di fianco al torrente, fino al Colle della Rossa (3195m), spartiacque tra il vallone di Lauson appena lasciato, e quello di Vermiana che percorreremo in discesa. Breve sosta per prendere fiato; le nuvole si stanno diradando velocemente, ampi squarci di panorama. Dal colle si scende di circa 60 metri, cercando di tenere la traccia più alta sotto le pareti della Rossa. Si raggiunge un’evidente spalla, oltre il sentiero diventa pietroso, si seguono gli ometti sparsi lungo il pendio. Compare in basso, tra gli sfasciumi, il bivacco Gratton. Più oltre finalmente ecco le pareti della Grivola. Percorso l’ampio piano pietroso si giunge alla cresta nord est della Rossa, che ci porterà in vetta: il ghiacciaio del Trajo è sotto i nostri piedi in tutta la sua tranquilla immensità. Il ghiacciaio si è notevolmente abbassato, pare di 70 metri, ma ora è impossibile raggiungere il bivacco Balzola causa l’enorme crollo della cresta est. Il crollo è avvenuto il 4 Luglio, ed è visibile benissimo dal nostro percorso. Proseguiamo lungo la cresta, la temperatura è gradevole, il percorso non è difficile in quanto non troviamo ghiaccio, ma bisogna prestare ben attenzione a non perdere la linea degli ometti, unica indicazione per la salita. Alle 9,45 tutti gli otto partecipanti raggiungono la vetta. Non troviamo la famosa rappresentazione della Lanterna di Genova, che evidentemente è in restauro. Le nubi sono in gran parte sparite. In discesa si decide di percorrere la verde e invitante Vermiana, tralasciando i detriti verso il bivacco Gratton: sicuramente le nostre ginocchia un giorno ci ringrazieranno. Per giungere a Cretaz (1494m) percorriamo circa 2200 m di dislivello in discesa, l’accogliente Vermiana non delude. La temperatura si alza di nuovo e a Cretaz ci rinfreschiamo volentieri alla fontana.

Maurizio Bortott
Foto di Antonio Carretta

 

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