ARCHIVIO GITE 2017: Punta Zumstein 4563 m

22-23 luglio 2017


E così eccoci qua a raccontare una delle gite più belle tra quelle presenti nel calendario gite 2017 della GEAT; sicuramente quella alla cima più alta. Come avvenuto per tutte le mie gite di quest’anno anche in questo caso c’è l’incognita meteo; difatti nel pomeriggio di domenica sono previsti temporali e negli ultimi giorni precedenti alla gita si ragiona con gli altri accompagnatori sul da farsi.
Decidiamo di andare, viste le previsioni positive per la mattinata di domenica in cui contiamo di raggiungere la nostra cima.
Il sabato mattina siamo in 10 a ritrovarci all’Istituto Maffei di Corso Regina Margherita; caricate velocemente le auto partiamo alla volta della Valle di Gressoney. Raggiunta Staffal ci prepariamo e prendiamo le varie funivie fino ad arrivare a Indren dove possiamo finalmente cominciare a camminare; sono le prime ore del pomeriggio e il tempo, seppur non eccezionale, ci permette un bel colpo d’occhio sull’ambiente circostante e sui ghiacciai del Monte Rosa, decisamente in fase di ritiro come ormai avviene da molti anni.
Raggiungiamo velocemente il Rifugio Gnifetti, scelto quest’anno come punto d’appoggio in quanto da più parti mi è stato segnalato come negli ultimi anni, col cambio di gestione, sia radicalmente cambiato, diventando confortevole e ben organizzato. Personalmente ne avevo un ricordo pessimo, nel 2002 vi soggiornai e lo trovai sporco, vecchio, cibo abbastanza scarno e stracolmo di gente (alcuni dormirono addirittura nei bagni!). Una volta nelle camere, invece, abbiamo potuto apprezzare tutt’altra atmosfera; rifugio pulito e in ordine, tante comodità (internet wi-fi gratis, birra alla spina e disponibilità da parte delle persone del rifugio).
La sera è trascorsa serenamente, con un buon pasto abbondante, prima di andare a dormire in previsione della gita dell’indomani. La sveglia è puntata alle 3.30 così da non essere da soli alla partenza e poter prendere il percorso di ingresso sul ghiacciaio subito dopo la Cappelletta, evitando quindi di dover scendere la ferratina fatta il sabato in salita provenendo dal Ghiacciaio del Garstelet. Tra colazione, preparativi e coda nella discesa sul ghiacciaio partiremo poco dopo le 5.

Partiamo di buon passo mischiandoci ben presto con tutte le cordate che risalgono il ghiacciaio del Lys; il tempo non è dei migliori, c’è molto vento e nuvolaglia. Nei pressi del Balmenhorn la nuvolaglia si infittisce, rendendo minima la visibilità ma nonostante tutto arriviamo al Colle del Lys dove imperversa un vento fortissimo. Dopo un fitto conciliabolo tra noi capigita per valutare le condizioni il vento si rafforza ulteriormente, spazzando via le nubi e regalandoci finalmente la vista sulle cime circostanti, tra le quali la “nostra” Zumstein. Fa molto freddo però e una ragazza, alla sua prima esperienza in quota non se la sente di proseguire. Un grazie enorme va ad Alessandro che si è offerto spontaneamente di riaccompagnarla al rifugio, rinunciando alla cima.
Ricompattate le cordate ripartiamo alla volta della nostra cima. Sotto un vento incessante raggiungiamo il Colle Gnifetti e ci incamminiamo per attaccare la cresta finale, esile e molto esposta sulla famosa parete est del Monte Rosa. Alcune volte siamo costretti a fermarci e ad accucciarci tanto è forte il vento; tuttavia, una volta sulla cresta, tutto si calma, rientrando in condizioni normali e permettendoci una bella salita fino alla panoramica punta. Finalmente! Saremo in otto ad aver raggiunto la cima. Le fotografie si sprecano visto anche il meteo migliorato; ne scattiamo anche una con la bandiera della GEAT per celebrare la bella salita.
Il panorama dalla vetta è spettacolare; l’ambiente glaciale circostante e il colpo d’occhio sulla vicina Punta Dufour, elevazione massima del Monte Rosa, ricompensano ampiamente delle fatiche della salita. Peccato per la visuale limitata dalla nuvolaglia sulla gigantesca parete est del Monte Rosa.
Iniziamo la discesa che, seppur lunga, ci riporta senza alcuna difficoltà al Rifugio Gnifetti dove ci ritroviamo per bere qualcosa e sistemare gli zaini. Sosteremo al rifugio circa un’oretta e mezza prima di ripartire alla volta della funivia. Sfruttando nuovamente gli impianti scenderemo velocemente alle macchine e una volta arrivati a Staffal possiamo dire di meritarci una freschissima birra per celebrare le due belle giornate passate in montagna. Un altro bel 4.000 nel carnet delle gite sociali della GEAT!

Davide Forni
Foto di Antonio Carretta e Davide Forni

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