ARCHIVIO GITE 2017: Uja di Ciamarella 3676 m

8 luglio 2017

Quest’anno, volendo organizzare una bella salita in compagnia degli amici della Scuola di Escursionismo “E. Mentigazzi”, abbiamo deciso di proporre l’Uja di Ciamarella dal Gastaldi. Una classica salita delle montagne torinesi che, nelle intenzioni di noi accompagnatori, doveva attirare molte persone, specialmente giovani.
E così è stato, abbiamo addirittura dovuto dire no a molte persone perché non avevamo più posto in rifugio….purtroppo però non avevamo fatto i conti con il meteo, previsto brutto per la giornata di domenica. Passiamo il giovedì precedente alla gita a fare congetture, ipotesi e piani alternativi….alla fine si decide per l’annullamento della gita sociale, con rammarico ma visto il numero di iscritti (50 persone tra gita sociale e corso della “Mentigazzi”) preferiamo non rischiare.
Tuttavia, viste le belle previsioni per la giornata di sabato, si decide di fare comunque la salita dell’Uja di Ciamarella ma in giornata e non come sociale. Breve giro di tavolo e, come prevedibile, sono in poche le persone interessate. Si tratta infatti di una salita di ben 1.900 metri di dislivello
Il venerdì notte la sveglia scatta a un orario degno delle scialpinistiche primaverili….alla fine al Pian della Mussa saremo in 7, tutte giovani e ben preparate. Partiamo che comincia ad albeggiare ed ecco che pian piano il gruppo risale il sentiero fino al Pian Gias, poi le pietraie in direzione del Ghiacciaio della Ciamarella e, una volta percorso quest’ultimo ancora ben innevato, attacchiamo il pendio finale su sfasciumi, percorrendo un bel sentiero che prima risale a una spalla della nostra montagna e poi taglia il versante da parte a parte, fino a intercettare la cresta ovest poco sotto la vetta.
Raggiungiamo la massima elevazione assieme ad altre persone che, come noi, hanno effettuato la salita in giornata. Il meteo è ottimo e il panorama eccezionale su tante montagne conosciute ma sempre affascinanti. Trascorriamo circa un’oretta a mangiare e a chiacchierare in cima prima di cominciare la lunga discesa. Una volta arrivati al bivio per il Rifugio Gastaldi il gruppo si divide, alcuni di noi raggiungeranno al rifugio i geatini che sono andati alla Punta Maria oltre che gli amici della “Mentigazzi” mentre altri scenderanno direttamente alle macchine e di lì a casa. La risalita al Gastaldi sarà ancora lunga e faticosa, stanchi come siamo. La serata però trascorre serena tra chiacchiere, ottima cena e qualche birra; al Gastaldi si sta davvero bene!
Il giorno dopo rientriamo, sotto un cielo plumbeo e prendendo qualche goccia di pioggia solo nelle ultime rampe del sentiero prima di arrivare alle macchine. Una volta arrivati possiamo metabolizzare questa bella avventura al contrario….salitona in giornata il sabato, pernottamento in rifugio e rientro comodo al sabato. Una Ciamarella diversa ma appagante!

Testo e foto Davide Forni

 

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