ARCHIVIO GITE 2018: Punta Calabre 3445 m

30 giugno -1 luglio 2018

È la prima gita GEAT dell’anno oltre i tremila. È definita di difficoltà F+; decido che fa per me: posso farcela.
Raggiungiamo in nove il rifugio Benevolo. Alcuni per acclimatarsi e “riempire” il pomeriggio decidono di salire al lago della Goletta. Gli altri riposano, chiacchierano, prendono il sole.
L’indomani partenza alle 4.50, è ancora buio ma per niente freddo. Seguiamo il sentiero che a mezza costa ci conduce sino sotto le ripide pareti della Granta Parei. Siamo a circa 2600 m e sono ormai le 6,30. Il sole si sta alzando, il percorso sulla morena è coperto di neve che la pioggia ha lavorato in maniera particolare, Giuliano dice ad onde, a me ha ricordato le collinette delle saline. I riflessi del sole creano suggestioni in questo bell’ambiente.
Arriviamo al ghiacciaio e decidiamo che i ramponi sono pressoché inutili, perché la consistenza della neve è buona e la pendenza lo consente. Scarso il pericolo di crepacci, comunque si presta attenzione alle depressioni nella neve. Seguiamo il ghiacciaio con un andamento circolare da destra verso sinistra.
Gli ultimi passi su roccette affioranti e siamo finalmente in cima. Arriviamo tutti quanti tra le 9.30 e le 9.45.
Qui la natura ci sorprende nuovamente. Possiamo scegliere lo spettacolo che preferiamo: il gruppo del Gran Paradiso è vicinissimo proprio davanti a noi, a fianco da un lato le Levanne e dall’altro la Ciamarella con la vicina Bessanese e più lontano i quattromila francesi, il Cervino e il gruppo del Monte Rosa, il Monte Bianco.
Paolo elenca le cime salite e qualcun altro esprime il suo desiderio di conquistarne qualcuna. Tutti siamo felici di essere qui e di condividere un’identica passione.
Restiamo in cima per circa tre quarti d’ora poi iniziamo la discesa.
Il primo tratto viene percorso velocissimamente. Quando però arriviamo sulla morena rallentiamo: il percorso diventa estremamente pesante, la neve si è trasformata, si scivola di continuo.
Qualcuno (io) suggerisce di rientrare facendo un giro ad anello segnalato da un sentiero. In realtà volevo evitare un tratto del sentiero a mezzacosta che la pioggia aveva consumato rendendolo un pochino aereo (sempre secondo la mia personale percezione). Rigida presa di posizione di Paolo, non si abbandona la strada conosciuta per affrontare il nuovo, almeno non in gita sociale (giustamente).
Alle 14,00 siamo di ritorno al Benevolo, ci rifocilliamo, poi in breve siamo alle macchine.
Ci congratuliamo con Paolo e con Mario che hanno consentito a tutti noi di raggiungere la meta, seguendo ognuno il proprio passo, ma mantenendo sempre tutto il gruppo a vista.
Ci salutiamo con i compagni di Aosta e Novara.
Il rientro in città è veloce, per fortuna non troviamo le prevedibili code vista la giornata spettacolare.

Noemi Degrassi
Foto di Mario Marinai

 

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