ARCHIVIO GITE 2025: Colle Gollien 2560 m
12 gennaio 2025
Inizio anno sotto i migliori auspici con un bel gruppo di sedici partecipanti, tra cui anche alcune nuove presenze che speriamo di rivedere presto alle prossime gite. L’itinerario scelto, dopo lunghe consultazioni, è il Col Gollien, in Val di Rhemes con partenza da Bruil (Rhemes-Notre-Dame). Non è una gita molto lunga e con dislivelli eccessivi, ma questa vallata, una delle più solitarie e suggestive della Valle d’Aosta, non è stata, almeno negli ultimi anni, una meta frequente delle gite invernali della nostra sottosezione. Quindi, come prima gita dell’anno va più che bene, anche per ampliare il ventaglio di itinerari con gli sci da proporre in questo periodo dell’anno.
La giornata è serena e abbastanza fredda, anche se non fredda come nelle previsioni. Alla partenza il termometro della macchina segna -7 gradi, ma fortunatamente non c’è il vento dei giorni passati e c’è anche un bel sole.
Attraversato l’abitato di Bruil e passato il ponte sul torrente, iniziamo a risalire il ripido bosco lungo il versante nord della vallata. Di qui raggiungiamo l’ampia conca da cui si sviluppa il tratto finale dell’itinerario che conduce al colle. Il panorama si apre sulle innumerevoli cime circostanti, tra cui spicca, imponente, la Grande Rousse. Ambiente, compagnia, tutto molto bello; ma siamo alle solite: la neve è poca e anche quest’anno siamo ben lontani dalle condizioni di innevamento normali per la stagione e la quota. C’è ancora una copertura discreta per farci divertire senza devastare gli sci, come nelle uscite precedenti. A questo si aggiunge il fatto che il vento ha lavorato molto e il pericolo valanghe previsto per la giornata è marcato. Tuttavia, non sono presenti intorno a noi accumuli e criticità che possano impensierirci. E pertanto, essendo la via verso il colle sgombra e tranquilla, in gruppo compatto raggiungiamo senza ritardi la meta.
La discesa ci regala una “farina” discreta che ci permette di fare qualche bella curva, almeno nel primo tratto. Fortunatamente anche nel bosco, se non di qualità eccelsa, la neve si è mantenuta grazie al freddo e ci risparmiamo così di dover scendere la ripida scarpata iniziale con neve crostosa e pesante.
A parte qualche intoppo dovuta ai cespugli e ai rami insidiosi che provocano qualche brusco arresto con sgancio di sci, il gruppo si muove abbastanza velocemente e riusciamo ad arrivare tutti sani e salvi a valle.
Testo e foto Roberto Merlo
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