ARCHIVIO GITE 2022: Corno Bianco 3320 m

3-4 settembre 2022

Al terzo tentativo finalmente riusciamo a concretizzare la gita di due giorni al Corno Bianco.
Sabato 3 partiamo con le auto verso la Val Sesia, siamo in 10, entriamo quindi in Val Vogna e lasciamo le auto a Ca di Janzo a 1354 m.
Si comincia a camminare su strada asfaltata fino alla Frazione di Sant’Antonio 1380 m., poi su strada sterrata fino al bivio del sentiero con i cartelli delle indicazioni; nel primo pomeriggio siamo al bel Rifugio Carestia a 2200 m., situato su di un dorso molto panoramico.
All’ora di cena tutti a tavola e, a dispetto del nome del rifugio “Carestia” ci viene servita un’ottima cena.
Le previsioni di nebbia per il pomeriggio della domenica ed anche il consiglio del gestore ci inducono a partire presto. Alle 6,30 il cielo è limpido e della nebbia al momento neppure l’ombra, sta albeggiando e incominciamo seguendo un buon sentiero fino al bellissimo Lago Bianco 2672 m. Si continua poi ancora a salire fino ad arrivare ad un pianoro. Alla nostra sinistra vediamo il Lago Nero 2672 m, di fronte a noi una nera parete rocciosa e un ripido sentiero su sfasciumi. Lo percorriamo fino alla base di una parete, alla cui destra un po’ d’acqua scorre in un canalino, mentre nella parte centrale presenta una serie di dossi rocciosi attrezzati con catena: è ora di indossare imbracatura e casco. Superiamo questi passaggi assicurandoci alle catene con una longe con moschettone. All’uscita delle catene siamo al passo di Artemisia a 2830 m. Poi diventa più facile fino alla zona più rocciosa e complessa della salita, formata da una serie di gradoni e placche inclinate; infine percorrendo la crestina finale siamo in vetta a 3320 m.
In cima è presente una piccola statuetta della Madonna ed un grosso segnale trigonometrico. Siamo tutti contenti di essere arrivati alla meta, ma purtroppo non possiamo ammirare nessun panorama in quanto siamo immersi nella nebbia o nuvola bassa che sia. Foto di rito e si inizia subito la discesa con cautela ripercorrendo i passaggi su roccia, seguendo esattamente il percorso della salita, compreso il tratto delle catene. Tornati al rifugio ci riposiamo un po’ e festeggiamo con birra e merende varie. Alla spicciolata quindi ritorniamo al parcheggio e di qui a Torino.
È stata una gita grandiosa, di grande soddisfazione con una grande varietà di terreni, passaggi rocciosi, che per citare l’adagio di Paolo Meneghello, “sfiorano il primo grado inferiore”.

Testo e foto Antonio Carretta

 

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