ARCHIVIO GITE 2023: Guglia di Mezzodì 2621 m

25 giugno 2023

Visto il meteo che ha caratterizzato l’inizio dell’estate, la poca neve ancora presente a Rocca la Meja, costringe ad un cambio di programma: Guglia del Mezzodì
Il gruppo inizia a formarsi alle 5:45 al Maffei, si completa introno alle 7:30 poco prima del Bocchi (campeggio all’inizio della Valle Stretta).
Con la Guglia Rossa sulla destra e il cielo senza nemmeno una nuvola, alle 7:50, si muovono i primi passi alla volta della Guglia del Mezzodì. Lasciate le macchine a quota 1435 m, il primo tratto del tracciato è il medesimo che bisogna percorrere per il passo della Mulattiera: una strada larga e sterrata che consente di scaldare le gambe qualche minuto prima che inizi la salita vera e propria.
Dopo un breve tratto di salita, sulla sinistra si incontra una fontana (ve ne sono due lungo il percorso): la prima in corrispondenza delle Grange Teppa (1629 m) e la seconda nei pressi delle Grange Guiaud (1775 m). Da qui la strada sterrata diventa sempre più stretta fino a diventare sentiero: la passeggiata prosegue nel fresco dell’ombra degli alberi fino al bivio (1900 m circa) per il Col des Acles. Proprio da questo punto è possibile ammirare al meglio la meta della giornata.
Proseguendo il cammino si lasciano gli alberi e l’erbetta tipica di queste altitudini per iniziare un sentiero utile per affrontare la Guglia del Mezzodì dal versante sud-est: all’inizio, questo tratto del percorso caratterizzato dalla presenza di sfasciumi, seppur pianeggiante richiede un passo deciso per superare alcune zone “franate” del sentiero (che comunque presenta una buona traccia); in seguito, pur sviluppandosi in salita la traccia diventa più ampia e consente di prendere quota in maniera più tranquilla fino ad arrivare al passo. Luogo incredibile che ospita tre grandi pilastri di roccia, tra cui la Rocca di Barabba (da cui prende il nome un sentiero che si sviluppa nelle vicinanze).
Prima dell’ultimo strappo fino alla cima, il gruppo si ferma per scattare qualche foto ai suoi componenti e alle montagne che li hanno accompagnati lungo la salita (tra queste: punta Charrà con i suoi 2843 m e Point de Pécé, 2733 m).
L’ultimo tratto del percorso, forse perché spinti dai primi languori, passa in breve e…in cima!!! Guglia del Mezzodì: 4 ore precise di salita, 1400 metri di dislivello positivo, un panorama che spazia dal Val Susa alle Alpi del Delfinato con la Barre des Ecrins, la vista sul Thabor, la Guglia Rossa, e ancora la diga di Rochemolles e l’omonima valle. Tante montagne, tante valli, ognuna con la propria storia, indelebili nella mente di chi le racconta.
La tranquilla discesa, affrontata di buon passo anche a causa del sole (giornata perfetta per andare in montagna) si sviluppa dallo stesso itinerario della salita con l’aggiunta, per una parte del gruppo, di una piccola deviazione fino a Col des Acles (2292m).

Francesco Selvaggi
Foto di Antonio Carretta

 

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