ARCHIVIO GITE 2023: La Strada Regina

29 aprile – 1 maggio 2023

E’ dal 2019 che attendiamo il 2023 per riprendere le escursioni con il gruppo GEAT di Torino e finalmente è arrivato, nonostante il meteo che ci “minacciava” piogge.
Sabato l’escursione si è svolta tranquillamente come da programma, mentre domenica si è dovuto modificare l’itinerario e trovare alternative.
Due giorni sul “Sentiero della Regina”. La tradizione attribuisce la costruzione di questo percorso e al nome odierno della strada statale alla regina Teodolinda, nata nel V secolo e regina dei Longobardi, così come numerose altre opere pubbliche portano il suo nome anche a secoli di distanza. Questo percorse è stato costruito in epoca Romana. Il percorso è diviso in dieci tratti, delle quali noi ne abbiamo percorse due: da Menaggio a Santa Maria Rezzonico e Da Santa Maria Rezzonico a Dongo.

1° giorno (sabato 29 Aprile): Menaggio – Santa Maria Rezzonico

Difficoltà: E
Lunghezza: 10 km
Tempo di percorrenza: 3.30 ore
Dislivello: 400 m

Si parte dal lungo lago e attraverso le vie, dove ci sono case dal 1731, si attraversano borghi storici e il ponte di Cheglio, che risale al XIV secolo, sul torrente Senagra, che fino ai primi del ‘900 azionava mulini e magli per la lavorazione del ferro.
Percorrendo gradinate e viottoli, dopo vari attraversamenti della strada provinciale arriviamo a una frazione di Loveno: tra ville in stile liberty e panorami si rimane stupiti.
Qui inizia il percorso originario dell’ antico sentiero della Regina, denominato “Della Ghidolda”. A un tratto il sentiero è sbarrato causa una frana, si passa attraverso a una cava dismessa di gesso. Siamo all’ entrata della frazione Nobiallo. Particolare è il campanile pendente della chiesa dei Ss. Bartolomeo e Nicolò: non passa inosservato come le case sono vicino al campanile come per sorreggerlo e di come si sia cercato di rimediare alla la torre campanaria con il tetto.
Ora si continua sul tratto originario lastricato, vicino alla strada statale, passando sul ponte “Della Madonna” presso il santuario della Madonna della Pace (fu eretto nel 1658).Inizia ora il tratto più impervio, a gradoni, verso il Sasso Rancio. Finita la salita non bisogna distrarsi per l’esposizionenel vuoto in alcuni tratti. Dopo il tratto in piano, inizia la discesa, dove non passa inosservata villa Gaeta, costruita su un promontorio nel 1920. Nel 2006, la villa fu utilizzata per le riprese di alcune scene del film Casino Royale: ora è divisa in appartamenti privati. Scendiamo ripidamente con alcuni tornanti e sbuchiamo sulla pista ciclopedonale. Si percorre circa una ventina di metri a fianco della statale mantenendo la destra della galleria Sassoldo, passando sopra il portale stesso.
Da qui si passa su pianori coltivati, con il panorama del lago e di montagne. Arriviamo ad Acquaseria, dove attraversando le borgate caratteristiche si vede la meta che si avvicina. Entriamo a Santa Maria costeggiando la chiesa di Santa Maria del Quattrocento, dove è sepolto il nobile spagnolo Antonius de Phicani. Accanto alla chiesa vi sono tracce di antiche costruzione romaniche. Si continua diritto e arriviamo al Castellaccio, dimora del nobile spagnolo, che tra le varie particolarità esercitava il diritto della prima notte di nozze su tutte le spose. Ma un marito che sicuramente non sopportava questo “diritto” si travestì con l’abito della sua sposa, aspettò il nobile e lo pugnalò uccidendolo!
Ora del “Castelasc” ci sono solo alcuni ruderi, sul sentiero nelle vicinanze c’è una pietra con le incisioni di una croce spagnola, la data del 1612 e le sue iniziali. Ora siamo a Rezzonico scendiamo i ultimi metri del Sentiero della Regina a arriviamo in riva al lago con il suo castello del XIV secolo, ora proprietà privata.

2° giorno domenica 30 Aprile: Musso, giardino del Merlo, Genico e Musso (accorciato il percorso causa pioggia)

Difficoltà: E
Lunghezza: 5 km
Tempo di percorrenza: 2.30 A+R
Dislivello: 250 m circa

Arriviamo e parcheggiamo le auto, accorciando l’itinerario partendo da Musso dove il Legnoncino e Legnone si specchiano nel lago, con i suoi caratteristici portici. Lasciamo il lungo lago per camminare sulla vecchia statale in direzione di Dongo fino all’entrata del Giardino Del Merlo, situato al confine tra i paesi di Musso e Dongo . È un giardino botanico creato a fine ‘800 dal proprietario Giovanni Manzi sullo stile dei giardini della Riviera Ligure a picco sul mare. Il parco alterna aree con vegetazione mediterranea ed esotica (palme, fichi d’india ed eucalipti) ad altre con vegetazione alpina . Lungo il percorso, oltre ad un panorama mozzafiato con rocce a picco sul lago, si potranno osservare alcune costruzioni in pietra volute da Giovanni Manzi (ponticelli e grotte) e la bella chiesa di S: Eufemia.
Oltre alla storia del Giardino del Merlo, c’è quella del castello costruito nel XIV secolo (di cui è rimasto solo qualche rudere) del Medeghino, che vi abitò nel Cinquecento, dopo averne ottenuto in maniera poco chiara il controllo. Questo castello si trovava sul confine e occupava le Tre Pievi: Dongo, Gravedona e Colico e tutto il lago settentrionale. Il Medeghino prese il possesso della rocca, facendone sede di un proprio piccolo stato sul lago di Como. Fuggito da Milano a seguito di un omicidio, si impadronì nel 1522 del castello di Musso, facendone quartier generale per le proprie scorribande e per i propri mercenari in un periodo di dieci anni. Dalla rocca che serviva anche come porto sicuro per le operazioni piratesche intraprese dai Medici sul lago, sicuramente non si limitava a vedere transitare le merci: era l’unica via per raggiungere l’attuale Svizzera, Germania e Austria. (Wikipedia)
Ritorniamo a Musso passando dalla frazione Genico. Visto che aumentano le nuvole decidiamo di andare con le auto a Dongo, per una passeggiata e pranzo sul suo lungolago, poi come da previsione meteo: pioggia!
Si visita il museo di Pianello Lario, dove raccolgono la storia della barca lariana: barche a remi, motore anche a vapore, vele, trasporto merci e passeggeri, costruiti dal cantieri navali del Lario e da altri dai tempi remoti ai giorni nostri. Museo interessante, instancabile e dove i visitatori vengono attratti e trasportati in quelle realtà!
Avendo ancora metà pomeriggio a disposizione, visitiamo anche il Museo della fine della Guerra a Dongo: riepiloga con registrazioni sia video che audio gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale. In questa sponda lariana ci sono molti luoghi dove ci sono svolti i fatti con cartelli con la descrizione dei fatti!

3° giorno

Giornata piovosa, escursione annullata: dopo averne discusso con tutto il gruppo, ci siamo divisi tra varie mete: chi va all’Abbazia Cistercense di Piona del VII secolo, chi visita le ville: villa Carlotta, Balbianello.
Il gruppo rimanente decide per Volandia, parco e museo del Volo a Somma Lombardo proprio vicino all’aeroporto. Museo dove si viene proiettati nel mondo del volo: dai primi prototipi ai aerei moderni dal motore ad elica ai motori a reazione; tutto questo in un secolo! Area dedicata anche ai voli spaziali sia con sonde e satelliti, ricordando anche la cagnolina Laika: primo essere vivente nello spazio, e da astronauti con la riproduzione di missili, vari mezzi che sono atterrati sulla Luna, e altri pianeti e simulatori di volo.
Conclusione
Ringraziamo tutto il personale molto professionale dell’hotel Sole che ha accontentato tutti.
Ringraziamo la trattoria pizzeria Dei Platani che ha appagato i nostri palati con la loro cena.
Anche in questa occasione tutti noi partecipanti, oltre ad essere entusiasti nell’ ammirare il panorama, ascoltare i vari aneddoti e storie locali con interesse e domande, ci siamo adattati ai vari cambiamenti dovuti al meteo e itinerario. Forte spirito di gruppo: QUESTO NON è DA TUTTI!!!
Come mi succede sempre visitando in ogni luogo i borghi antichi camminando, di ascoltare nella mia immaginazione il chiacchierare, bisbigli e pettegolezzi delle persone vissute mentre erano occupati dalle loro faccende quotidiani. Ascolto anche le storie e eventi raccontate dalle persone locali. Anche questo itinerario come tutti gli altri c’è da perdere tempo solo da ammirare i panorami anche se è stato percorso più volte e in tutte le stagioni.

Antefatto

Noi Antonello e Giuliana con la figlia Mara (5 anni) decidiamo di conoscere altre montagne e luoghi oltre Lombardia e si opta per il Piemonte. Questo nell’anno 1994
Sfogliando un libro di soggiorno in agriturismo notiamo la località di Chiaves che affittano all’alpe di San Giacomo un alloggio. Vedo i km circa 200, telefono e mi spiegano come è questa località, ci incuriosisce subito quando dicono che è isolata ma servita con strada, acqua e la luce con pannelli solari, il paese dista 5 km con piccoli negozi alimentare: ci invitano per vederlo!
Andiamo a visitarlo e subito capiamo che è il Paradiso! Ci accordiamo per un periodo di 2 settimane da trascorre le nostre vacanze.
Andiamo in vacanza il mese dopo, avendo bisogno di una piccola spesa scendo in paese a piedi lungo un sentiero: circa a metà percorso incontro una signora ci salutiamo e ognuno prosegue nella propria direzione . Arrivo in paese, spesa fatta e riprendo il percorso in direzione della baita. Lungo il percorso incontro di nuovo la signora ci scambiamo due chiacchiere e logicamente quando un “villeggiante” incontra una signora del posto il villeggiante è … questo discorso dura dal 1994 ad oggi 2023.
Avendo soprattutto una grande passione per le escursioni in questi anni abbiamo organizzato escursioni e gemellaggi tra i nostri CAI: GEAT CAI TORINO e CAi di Bizzarone che è una sottosezione del CAI di COMO.
Comunque tengo a sottolineare che noi siamo responsabili del gemellaggio, MA NON di eventuali gemelli

Marialuisa Cravero (GEAT CAI Torino)
Antonello Capelli (CAI Bizzarone)

 

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