Marmottere 2192 m
13 giugno 2020
Il calendario escursionistico della Sottosezione GEAT prevedeva per domenica 13 giugno
2021 l’escursione al Monte Marmottere (m.21 92) una delle elevazioni dell’anfiteatro che si
diparte lateralmente a nord di Viù e comprende il vallone dell’Alpe Bianca sopra Tornetti e
il Marmottere appunto e la Rocca Moross, una bastionata frastagliata, sopra ad Asciutti.
Stante la intervenuta indisponibilità del Capo Gita Mario Marinai per un problema di carattere
ortopedico e attesa comunque l’esigenza di mantenere la gita in programma per concorrere
a una ripartenza dell’attività propria della Sottosezione dopo il lungo periodo di forzato
blocco, si è comunque deciso di andare avanti con il programma, con designazione dello
scrivente quale Capo Gita sostituto, affiancato dal Past President Gianfranco Rapetta.
Si è pertanto proceduto alle iscrizioni coma da norma e alle 6,30 di domenica mattina 6 dei
partecipanti si sono ritrovati davanti all’istituto Maffei di corso Regina mentre per altri 10
l’appuntamento è stato concordato direttamente a Viù alle ore 8. Qui, non c’è che dire, tutta
la parte prettamente burocratica (pagamento iscrizioni, raccolta delle autocertificazioni
Covid debitamente sottoscritte, ovviamente pausa caffè ecc.) è filata via liscia e si è quindi
potuto compattare le auto e avviarci verso la frazione Asciutti, (m.1300), sede di partenza
dell’escursione.
AN! Dimenticavo: anche Mario Marinai è della partita sino al punto di partenza dove
consegna due radio ai due Capi Gita, trattenendone una terza per sé, con la quale potrà
comunque effettuare una sorta di conduzione in remoto (di questi tempi va di moda, causa
Covid), consolandosi della forzata inattività con la compagnia della sua immarcescibile
cagnetta Bimba, da tempo mascotte delle gite GEAT.
Alle 9 siamo davanti alla Cappella di San Bartolomeo, una bella cappella in pietra poco
sopra la frazione, e possiamo quindi avviarci. Il primissimo tratto è addirittura su strada
asfaltata, poi si prosegue su sterrato, si entra dentro a un bel pianoro denominato Pian
delle Mutte e lo si attraversa sino al termine. Questa prima parte della gita non prende molta
quota, ma al fondo del Piano la strada sterrata comincia a salire con regolarità, creando
inevitabilmente anche un minimo di selezione tra i diversi partecipanti. Salendo si incontrano
degli alpeggi, uno dei quali caratterizzato dallo sventramento di una baita a causa di un
roccione precipitato al suo interno chissà quando; è un punto dove ci si ricompatta.
Si continua a salire sempre con una discreta pendenza e a un certo punto mediante una
scorciatoia si prende decisamente quota, ricongiungendoci con un’altra sterrata che sale da
Alpe Bianca. Ancora una volta ci siamo un po’ divisi in piccoli gruppetti e, va detto, non
abbiamo tenuto un ritmo eccezionale. Da questo punto la strada sale regolarmente e dopo
un ultimo sforzo tocchiamo il Colle Pian Fum dopo poco più di tre ore di marcia. Qui c’è una
discrepanza tra quanto segnato da un cartello posto sulla sommità che indica m.1999 e le
indicazioni cartacee che parlano di m.2042. Tant’è, sta di fatto che da questo punto
mancano m.150 di dislivello per raggiungere la nostra meta.
Il panorama si è aperto e abbiamo dinanzi a nord la Levanna Orientale, più in lontananza il
Gran Paradiso, con i suoi vassalli Ciarforn e Moncorvè e sull’estrema destra la catena del Rosa.
Anche il colpo d’occhio sull’anfiteatro sopra Viù è molto bello; campeggiano ormai in basso
il cosiddetto “ ecomostro” un megalbergo mai terminato nella sua edificazione, mentre fa
una imponente apparenza anche il Monte Civrari, bel massiccione grigio
A questo punto qualcuno dei partecipanti ne ha abbastanza di salire e decide di fermarsi a
consumare il suo picnic in santa pace.
Restiamo in nove e ci avviamo per una dorsale erbosa che con un breve saliscendi
raggiunge l’antecima del Marmottere. Di qui c’è ancora una breve cresta con sentiero in
mezzo a delle roccette che in breve tempo ci porta in vetta. Quest’ultima parte l’abbiamo
presa secca, evidentemente avevamo ancora benzina a sufficienza per impiegare non più
di 25 minuti; di tutto rispetto. La fotografia che Rapetta ha gentilmente inviato a tutti i
pervenuti rende bene la soddisfazione dei partecipanti, sia per l’efficacia dell’ultimo sforzo,
sia per il piacere di esserci ritrovati dopo mesi di contatti puramente mediatici.
Fotografie, discesa rapida al Colle, pasto e ripartenza. Qualcuno dei ritirati si era già avviato
e questo ha un poco inalberato Mario Marinai, che a mezzo radio ci ha fatto capire che un
compattamento era più che mai necessario per evitare sbagli di rotta da parte di qualcuno.
Giusto, ma per fortuna, in una discesa come quella di oggi, si possono comunque visionare
dall’alto i partecipanti che si trovano davanti e all’occorrenza fermarli con i debiti urlacci;
comunque il ricongiungimento avviene alla baita sventrata, di cui ha già fatto cenno, e da
questo punto la gita rientra nei ranghi di una passeggiata tra amici.
Alle 16 siamo al parcheggio della cappella da cui eravamo partiti e qui ci attende una
gradevole sorpresa: lo stesso Marinai e Panciera, che compiono gli anni in questo mese,
hanno voluto offrire un veloce rinfresco prima di salutarci: torcetti e paste di meliga con
accompagnamento di fresche bibite sono quello che ci vuole, dopo la fatica dell’escursione
e la temperatura molto calda di questa giornata. Grazie ancora.
A questo punto non resta che salutarci e fare un ultimo rapido stop davanti alla chiesa di Viù
per il recupero delle macchine rimaste al campo base.
Alla prossima.
Roberto Boselli
Foto di Viviana Castellana e Gianfranco Rapetta (la foto di vetta)
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