ARCHIVIO GITE 2024: Minorca
15-22 giugno 2024
Il programma del nostro trek prevede di percorrere alcune tappe del Cami de Cavalls, 185 km di periplo lungo le coste dell’isola di Minorca, di visitare delle due città principali dell’isola, ovvero Mahon e Ciutadella, oltre che siti archeologici e di salire sul Monte Toro 358 m, il rilievo più alto dell’isola. L’isola è riserva della biosfera UNESCO e noi siamo qui per scoprire le bellezze naturali che la contraddistinguono.
Sabato 15 giugno
Il gruppo si riunisce all’aeroporto di Malpensa: siamo in 17, mancano 3 Geatini che hanno preso un altro volo e ci raggiungeranno nel pomeriggio. Dopo un’oretta e mezzo di volo atterriamo a Mahon, capoluogo di Minorca, chiamato Maò dai locali (e così faremo anche noi). Dall’aeroporto, dove incontriamo Pasquale, il capogruppo della Naturaliter che ci accompagnerà nei prossimi giorni, ci dirigiamo in città, nella quale, vista l’ora, mangiamo qualche tapas al variopinto, affollato e chiassoso mercato del pesce del centro.
La città ci viene svelata poco dopo in un percorso ad anello, accompagnati da Isabel, la guida minorchina che incontriamo sul sagrato della bella Chiesa del Carme. Dopo une breve excursus sulla storia dell’isola, visitiamo in sequenza: un belvedere sul porto naturale, notevole per la posizione in fondo ad un fiordo lungo 5 km e per la profondità di 30 m; il mercato Central; il Teatro Principal, il più antico di Spagna, protetto dalla grande statua bronzea della musa Talia. Poi, tra un dedalo di viuzze di vecchie case, a volte nobiliari con eleganti verande liberty a sbalzo e balconi in pietra e ferro battuto, arriviamo al Bastiò de St. Roc, antica porta medievale del XIV sec., affiancata da due torri: era la porta d’accesso tra le mura ora non più visibili che cingevano la città. Accompagnati da una gradevole brezza scendiamo infine al porto.
Da qui ripartiamo in bus per Fornells, precisamente per Cala Tirant, dove finalmente ci vengono assegnate le camere nel bel villaggio turistico ‘Comitas Tramontana Park’, caratterizzato dal colore bianco calce di tutti gli edifici. Qui alloggeremo per tutto il soggiorno, spostandoci ogni giorno con il bus. Completa il gruppo l’arrivo dei tre Geatini che mancavano all’appello. Il villaggio è confortevole, con una piscina e balconi che guardano il mare verso ponente con tramonti spettacolari, buon e abbondante buffet a cena e a colazione.
Domenica 16 giugno
Partenza alle 9 dopo la colazione (sarà questo l’orario ogni giorno) con destinazione Cala Binimel-là, nel nord dell’isola, per la tappa n.5 del Cami de Cavalls, lunghezza 12 km, dislivello 250 m. Tempo soleggiato e caldo, ma con vento leggero.
Dalla cala ci dirigiamo per un breve tratto verso nord-ovest e raggiungiamo l’incantevole Cala Pregonda, dalla sabbia rossastra. L’itinerario è molto interessante per la natura selvaggia che ci circonda: macchia mediterranea, fioriture, acqua trasparente e scogli frastagliati che alternano i colori ocra e nero in un contrasto scenografico. Avvistati anche rapaci. Da qui, seguendo i segnavia sempre presenti, ripassiamo da Binimel-là e con una serie di saliscendi superiamo dei promontori alternati a calette isolate con sabbia color ocra e grossi tronchi lisci e bianchi arenati dalle tempeste: ottimi soggetti per i nostri scatti fotografici. Incontriamo anche i famosi cancelletti di legno d’ulivo minorchini: sono una costante dell’isola insieme ai bellissimi muretti a secco. Ben costruiti e robusti, dividono una proprietà dall’altra, per cui si incontrano molto spesso. Per l’ora di pranzo arriviamo alla Cala de Cavalleria, un’ampia spiaggia di sabbia fine, frequentata da numerosi turisti/bagnanti, che ci consente di rinfrescarci nel mare limpido e di consumare il nostro pranzo al sacco.
Ripartiamo su una salita che ci regala un bel panorama e anche un baretto per dissetarci. Segue un breve tratto su asfalto, senza troppe auto, e, oltre un altro tratto interno con bella macchia, sbuchiamo di nuovo sul mare in vista dell’ampio golfo di Tirant. Esattamente sul lato opposto del golfo vediamo il punto d’arrivo: il nostro villaggio Tramontana. Ancora un breve tratto di saliscendi e caliamo sulla spiaggia in fondo al golfo, molto frequentata vista la giornata domenicale e la vicinanza di numerosi villaggi, con aspetto simile alle nostre spiagge piene di lettini e ombrelloni. Al villaggio ceniamo e siamo allietati da musica e ballerine di flamenco.
Lunedì 17 giugno
Destinazione a nord-ovest: Punta Nati, da cui partiremo per raggiungere Ciutadella, tappa n.10 del Cami de Cavalls: 11 km, dislivello 140 m. Tempo molto soleggiato e caldo, vento leggero solo in parte.
All’arrivo a Punta Nati ci aspetta un paesaggio estremamente arido: un tavoliere roccioso di pietra bianca calcarea alto sul mare blu, dominato da un faro costruito sul promontorio nel 1913 dopo un grave naufragio. Accanto al faro ci sono due rifugi in pietra a forma di torta nuziale a 5 piani.
Dopo avere visitato la zona del faro, ci avviamo lungo il sentiero pietroso lungo alti muretti a secco. Non c’è vegetazione arborea, solo piante di capperi fioriti e basse piante spinose. Il bagliore delle rocce e dei muretti bianchi è accecante. Il mare ha colori cangianti dal ceruleo al blu profondo e i gabbiani che abitano le alte scogliere ci accompagnano coi loro stridii. Lungo il percorso incontriamo un raccoglitore di capperi e un gruppo di pecore che si riposano ferme all’umbra di un alto muro. Il paesaggio è comunque affascinante e più avanti veniamo premiati dalla vista di un grande arco che “buca” un promontorio alto sul mare: è l’arco di Port D’en Gil, presente in tutte le brochure di Minorca. Noi scattiamo una foto di gruppo.
Fa comunque un gran caldo e avvistiamo le prime case di Ciutadella verso l’ora di pranzo. Ci fermiamo per la sosta nella Cala en Blanes, una spiaggetta già in città e piena di gente. Proseguiamo per le vie fino al porto di Ciutadella, molto carino e pieno di barche da diporto. Ci raggiunge qui la nostra guida Isabel, che ci accompagna per un giro della cittadina, passata capitale
di Minorca fino al 1700, quando, dopo la conquista inglese, cedette lo scettro a Maò. Visitiamo le principali vie cittadine: la centrale placa de Born, la Catedral de Santa Maria (dall’esterno), facciamo shopping al mercato. L’atmosfera è molto ‘in’ con case curate, negozietti alla moda, ma con gusto e cura dell’ambiente.
Martedì 18 giugno
Destinazione a sud-ovest: villaggio di Xon Xoriguer, con percorso costiero monta e cala fino a Cala Galdana, tappe 12 e 13 del Cami de Cavalls: 14 Km, dislivello 300 m. Tempo soleggiato e brezza piacevole.
Nel paese di Xon Xoriguer, che è molto turistico e costruito, facciamo provviste per il pranzo in un market vicino alla spiaggia, quindi ci avviamo lungo la costa, che presenta molte belle cale con fondo di sabbia chiara, ma purtroppo assai frequentate :(. Passiamo in sequenza: Cala Son Saura, Cala EsTalaier, Cala Turqueta dove ci fermiamo a mangiare all’ombra, Cala Macarelleta, Cala Macarella, dove approfittiamo di un grande bar dietro la spiaggia per dissetarci e preparaci all’ultima scalinata in legno che, passando all’interno, ci porta a Cala Galdana, centro turistico con grandi alberghi, molto famoso. Dapprima la vegetazione è la macchia mediterranea con anche tamerici e piccoli olivastri, mentre verso la fine si arricchisce di pini d’Aleppo e lecci, che formavano zone ombrose.
Mercoledì 19 giugno
Destinazione a nord-est: dal faro di Favaritx a Es Grau, tappa n. 2 del Cami de Cavalls: 8,6 km, dislivello 250 m. Tempo incerto con leggera pioggerella che dopo mezz’ora smette.
Siamo all’interno di un’area protetta: il Parc Naturel de s’Albufera des Grau, Cap de Favaritx. Scesi dal bus, un venticello vispo con qualche goccia di pioggia fa aprire un ombrello (Paolino). Sul promontorio, dopo aver visto il faro che si staglia su rocce nere di ardesia in un paesaggio lunare, diverso da quelli dei giorni scorsi, ci avviamo lungo il sentiero per ampie spiagge dai bassi fondali, poco frequentate. La vegetazione è intatta e costituita in gran parte da fitti ed estesi cespugli di lentisco con dune alle spalle, mentre all’interno c’è qualche campo a foraggio. Avvistiamo un branco di cavalli liberi in una radura. Saliamo su un promontorio e passiamo nell’ordine da Cala Morella, Cala en Cavalier, Cala sa Torreta con la torre difensiva.
Dopo un ultimo promontorio ci affacciamo sul piccolo golfo di Es Grau dove, al limite di una lunga spiaggia, sorge il bianco paesino di Es Grau, con un pontile di poche barche , le casette allineate e qualche ristorantino che placherà la nostra atavica fame.
Dopo il pranzo un gruppo con Pasquale va a visitare l’Albufera des Grau, una zona lagunare di ben 5000 ettari con grandi specchi d’acqua, in cui vivono molti uccelli acquatici e rapaci. Abbiamo avvistato anche un fenicottero e dei granchi di notevoli dimensioni.
Al villaggio la sera si sono esibite tre brave cantanti di rhythm & blues.
Giovedì 20 giugno
Destinazione a centro-sud, dal paese di Es Migjorn a Cala Galdana, dall’interno al mare ad incrociare la tappa n. 14 del Cami de Cavalls: 13 km, dislivello 250 m. Tempo variabile poi sereno.
Dal paese di Es Migjorn ci incamminiamo verso l’interno dell’isola, lungo una strada sterrata, lungo cui incontriamo un talaiot, una sorta di torre di pietre con scopo difensivo e di controllo del territorio risalente al IX sec. a.C.. Dopo scendiamo il Barranco di Binigaus, un sentiero/mulattiera che, immerso in una folta vegetazione di alberi ombrosi, scende verso la costa sud tra bianche pareti calcaree. Qui, dopo una mezz’ora visitiamo la Cova des Coloms, una spettacolare grande grotta naturale alta 24 m, lunga 110 e larga 15. Ne apprezziamo il fresco dell’ombra e scattiamo le foto di rito. Si riprende lungo il sentiero in leggera discesa, fino alla spiaggia di Bingaus, dove facciamo una breve sosta per decidere se proseguire sul sentiero costiero (più corto ma impegnativo) o quello ‘normale’ all’interno. Optiamo per il sentiero costiero, che presenta sempre un fondo roccioso molto articolato e con i soliti ‘monta e cala’ e ci fa scoprire delle cale molto belle e poco frequentate, dai colori trasparenti del mare e ocra delle rocce, con una vegetazione sempre molto ombrosa. Quindi passiamo in ordine da Cala Esconada, Cala Fustam,
Cala Trebaluger (dove probabilmente abbiamo fatto sosta pranzo in compagnia di un gabbiano goloso dei nostri panini), Cala Mitjana, per giungere finalmente a Cala Galdana, dove ci attendono una grande spiaggia molto frequentata e il solito bar per dissetare le nostre gole riarse.
Al ritorno, dopo cena, serata dedicata alla partita Spagna-Italia: no comment!!
Venerdì 21 giugno
Destinazione sud, da Sant Tomàs a Son Bou lungo la tappa n. 15 del Cami de Cavalls, poi all’interno fino a Torre d’en Galmès: 13 km, dislivello 250 m. Tempo sereno e caldo
Al paese costiero di Sant Tomàs solita sosta al market per acquisto provviste, poi ci incamminiamo lungo la costa su bella mulattiera. Con il mare sempre vicino, superiamo un tratto di scogliere color ocra e arriviamo alla bianca spiaggia di Son Bou, la più lunga di Minorca (2,5 km), ma non la attraversiamo, perché il percorso rientra all’interno costeggiando una zona umida e paludosa, molto verde e ombrosa. Alla nostra sinistra una fattoria (finca in spagnolo) con bovini e cavalli al pascolo. Sul sentiero incontriamo un maiale nero che pigramente ci accompagna per un tratto grugnendo. Una tartaruga si fa vedere e scompare nel canneto. Arriviamo nella parte alta del paese di Son Bou, dove incontriamo un’altra tartaruga proprio sulla strada. Attraversiamo il paese lungo una strada costellata da ville signorili con giardini multicolori e ci fermiamo in una zona commerciale con negozi e bar per sosta pranzo. Ripreso il cammino saliamo su un promontorio e ridiscendiamo verso il mare a Cala Llucalari, una piccola insenatura rocciosa incastonata tra due alte scogliere calcaree con acqua cristallina e molte posidonie. Nell’assolata campagna interna, alterniamo mulattiera a brevi tratti asfaltati, fino alla collina dove sorge il sito archeologico di Torre en Galmes.
Qui troviamo la guida Isabel che ci illustra le particolarità di questo grande villaggio preistorico, che nel momento di massimo splendore (tra il 1300 a.C. e la conquista romana) contò circa 900 abitanti. Il villaggio aveva tre talaiot (torri d’avvistamento), una taula , megalite a forma di T alto fino a 3 m, inserito in una costruzione ad u con colonne monolitiche. La funzione sembra che fosse religiosa con rituali legati al fuoco e offerta di animali. Vi sono inoltre diverse abitazioni circolari.
La giornata non e’ finita! Pasquale ci porta con il bus alla Cova d’en Xoroi, una caverna artificiale, situata vicino a Cala en Porter a sud dell’isola. La visita a pagamento prevede un drink da consumare in uno dei diversi bar situati a diverse altezze nella scogliera a precipizio sul mare sottostante. È un posto molto spettacolare, frequentato anche dopo il tramonto come discoteca.
Al villaggio dopo cena animazione con cantante dal vivo.
Sabato 22 giugno
È il giorno del nostro commiato a questa bella isola. Con il bus saliamo al Monte Toro, dove si erge un monastero con una chiesetta. Dall’alto dei suoi 358 m permette di avere una visione a 360 gradi su Minorca, grazie anche alla giornata limpida. Visitata la chiesetta, qualcuno fa qualche compera nel negozio di souvenir, poi ci trasferiamo all’aeroporto.
Grazie a tutti per la bella vacanza e per l’ottima compagnia.
Roberto Zonca
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