ARCHIVIO GITE 2023: Punta Tersiva 3515 m

22-23 luglio 2023

Sabato mattina con relativa tranquillità raggiungiamo Gimillan, dove ci raduniamo per la partenza. Il sole già splende alto e troviamo sollievo dalla calura di Torino nel fresco della montagna. Il gruppo è molto variegato: siamo circa una ventina, dai 24 agli 82 anni. La prima di queste giornate prevede di raggiungere il rifugio Grauson 2.510 m con un tranquillo avvicinamento di circa 700 m di dislivello su facile sentiero. Verde, grigio e azzurro sono i colori del panorama che ci si presenta tutt’attorno: una cartolina viva. Ci addentriamo in una bellissima vallata abbracciata da cime e pian piano iniziamo a scorgere la meta del giorno successivo: Punta Tersiva 3.515m. Ci fermiamo per un veloce pranzo al sacco e per godere di acqua sorgiva freschissima, prima di proseguire verso la fine prevista della prima tappa. Giunti al rifugio, dopo essere stati accolti ed esserci accomodati nella camerata, qualcuno non vuole perdere l’occasione di spingersi un po’ più in là e prosegue fino ai Laghi di Lussert: tre laghetti situati tra i 2.700 m e i 2.900 m di altitudine, agilmente raggiungibili dal rifugio. La bella giornata e la voglia di esplorare ci spingono ancora più su, fino al Col de Laures 3.035 m da dove la vista si apre sul Cervino: la fantasia viaggia, fino ad immaginarci di salire su ogni singola cima visibile. Ma è tempo di rientrare al rifugio per la cena. Ritroviamo i nostri compagni di gita che nel frattempo si sono riposati e hanno goduto di una buona birra. La compagnia è allegra e la voglia di condividere il momento dopo cena fa a pugni con la sveglia prevista all’alba del giorno seguente, che ci forza ad andare a dormire il prima possibile.

Domenica mattina, tutti un po’ assonnati, partiamo di buon mattino, dopo una buona colazione. L’avvicinamento è dolce e dura poco meno di un paio di ore. Passiamo attraverso un pianoro, dove si trova il bivacco Glarey-Muggia, e raggiungiamo l’inizio della salita vera e propria. Qui, il sentiero inizia a farsi traccia su un dosso detritico. Sotto la guida di Antonio, seguiamo gli ometti su un ripido e a tratti sdrucciolevole pendio. Procediamo fino alla Colletto della Tersiva 3.312 m, tenendo alla nostra destra ciò che rimane del ghiacciaio. Giunti al colletto, proseguiamo in cresta. Ci accompagna un vento freddo che poi non ci abbandonerà più fino al ritorno al colletto. Raggiungiamo l’ampia cima dove si trovano una colonnina IGM, una croce e una statua della Madonna e da dove si apre un panorama a 360° da lasciarci senza parole, stupiti. Dalla Tersiva si vedono chiaramente cime mitiche quali il Cervino e il Rosa a nord-est, il Gran Paradiso a sud-ovest e il Monte Bianco a ovest, oltre ad altre meno note ma sempre affascinanti (Gran Combin, Monte Emilius, Grivola e Rutor). Rimaniamo il tempo di meravigliarci, rifocillarci e di scattare qualche foto, perché il vento freddo non smette di soffiare. Con la dovuta attenzione, scendiamo seguendo la stessa via dell’andata. Rientriamo al rifugio per una sosta e per recuperare quanto lasciato in partenza per alleggerire lo zaino. Proseguiamo la lunga discesa fino a rientrare alle auto a Gimillan, per un totale di circa 1900 m di dislivello negativo.

Rientriamo a Torino, ognuno con i propri compagni di viaggio, con il ricordo di due giorni di bellezza, di condivisione, di rispetto e di scambio con chi ha vissuto mille avventure in montagna, con la voglia di raggiungere tutte le cime che abbiamo visto, con calma… una dopo l’altra.

Chiara Tanelli
Foto di Antonio Carretta

 

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