21 novembre 2021

Ho scelto questa gita per sostituire quella prevista al lago di Viana e punta Ciriunda.
Partenza alle h. 8 da Torino verso Sant’Ambrogio e dopo la solita sosta al bar, andiamo a lasciare le auto al parcheggio della via ferrata “Giorda” alla Sacra. Fa un bel fresco, anche perché siamo sul versante rivolto a Nord, che prende il sole tardi.
Seguiamo la stradina asfaltata chiusa al traffico verso Chiusa San Michele. In prossimità di una chiesetta inizia la mulattiera: si cammina su un manto di foglie e ricci di castagne. Il sentiero sbuca al parcheggio, noi continuiamo ancora ancora fino alla biglietteria dell’Abbazia.
Intanto la temperatura è aumentata, anche grazie ai raggi del sole; questo ci ha permesso di pranzare con il nostro panino, tra foto, chiacchierate, battute di Paolo.
Ritorniamo al parcheggio al Colle, scendiamo un po’ più in giù lungo la strada, fino al cartello che ci indica la partenza del sentiero dei principi, in direzione di Avigliana.
Successivamente giungiamo ad un colletto caratteristico, detto Punta d’Ancoccia, da cui possiamo ammirare un vasto panorama con i laghi di Avigliana. Proseguiamo in discesa fino a giungere alla frazione di Mortera, poi verso sinistra sull’asfalto dopo un centinaio di metri riprendiamo il sentiero in direzione Bertassi. La discesa non ci dà problemi, nonostante la presenza di tante foglie secche. Da Bertassi un tratto di strada asfaltata e poi uno sterrato ci porta indietro a Sant’Ambrogio. Nel paese scopriamo che stanno facendo la festa patronale: indossata la mascherina ci tuffiamo in mezzo alla gente, vediamo arrivare la banda musicale del paese con gli sbandieratori etc. . Finisce in gloria con un buon bicchiere di vin brulè offerto dagli Alpini. Non ci rimane che completare l’escursione fino al punto di partenza, dove completiamo il giro.
Questo giro ad anello che ha come perno la Sacra di San Michele, è consigliabile in quanto permette di camminare su sentieri e posti non molto conosciuti.
Grazie a tutti i partecipanti, alla prossima.

Testo e foto Antonio Carretta