14 aprile 2024

L’escursione consiste in una traversata tra Recco e Camogli, in collaborazione con i gruppi Cai di Santena e di Savona.

Partenza alle 6 da Corso Stati Uniti, dove ci aspetta il bus; passiamo quindi da Santena per recuperare i restanti. Dopo una sosta in autogrill, il pullman ci lascia nei pressi della stazione di Recco. Qualche minuto più tardi ci incontriamo con i soci del Cai di Savona, coordinati dalla socia Geat Eugenia; purtroppo impossibilitata a fare l’escursione per dolori muscolari, delega come capofitta Alessandro. Siamo un bel gruppo formato da 54 escursionisti (14 di Savona e 40 dall’Oltregiogo).

Cominciamo a camminare in direzione del Santuario di Caravaggio a quota 625 m, fino a che, tra le 12 e 12,30, siamo tutti sul sagrato. Il sole picchia forte e scalda, per cui cerchiamo un po’ di frescura nel retro della chiesa. A sorpresa saltano dagli zaini dei geatini 2 pandori e 2 bottiglie di prosecco, per fare un piccolo festeggiamento per la riuscita della gita, in un’atmosfera serena e rilassata.

Dopo un’oretta circa cominciamo la discesa, tornando sui nostri passi fino ad un bivio che avevamo incontrato già in salita; lasciamo qui il gruppo di Savona diretto alla stazione di Recco a prendere il treno, mentre con il restante gruppo scendiamo in direzione Ruta. Raggiungiamo velocemente la Chiesa di S. Michele Arcangelo detta la Millenaria, continuiamo a scendere tratti di strade asfaltate alternate a una serie interminabile di gradini fino alle prime case di Camogli. Finalmente raggiungiamo le architetture più tradizionali del vecchio centro di Camogli, diretti verso la nota focacceria.

Con nostra amara sorpresa c’è però un pienone di gente, cosicché il gruppo si scioglie e si dissemina nella folla. Dò a tutti i partecipanti un orario preciso per il ritrovo, calcolato per il rientro all’autobus che ci attenderà nel posto stabilito. Come immaginavo con difficoltà finalmente siamo riusciti tutti insieme a raggiungere il pullman presso la fermata dei bus vicino al cimitero di Camogli. Ritorno a Torino senza difficoltà ed arrivederci alla prossima gita.

Testo e foto Antonio Carretta