ARCHIVIO GITE 2021: Vallone Verdassa

24 ottobre 2021

Ritrovo alle 8 al bar per caffè a Pont Canavese e poi via verso Ingria alla frazione Belvedere. Lungo la strada tortuosa troviamo uno slargo per posteggiare le auto. Da qui comincia il sentiero, si passa un ponte basculante e inizia la salita. Una volta era una bella mulattiera, unica via di accesso per raggiungere Monbianco dalla strada di fondovalle. Ora tra i cinghiali, i temporali e la poca manutenzione si sta rovinando. Raggiungiamo la frazione di Monbianco ormai in stato di abbandono; qualche foto davanti alla Chiesa della Consolata, giro rapido tra le vecchie viuzze strette, una sosta davanti alla scuola di un tempo e ora sede di una piccola biblioteca. All’inizio del ’900 in questa frazione abitavano 52 famiglie, tutte molto numerose.

Uscendo dal paesino a destra e con diversi sali e scendi nel bosco, si passa nella borgata Salsa ormai in rovina. Continuando sul sentiero pulito e ben segnato giungiamo alla vasca di contenimento acqua per la centrale sul Soana, 350 metri più in basso. Pochi minuti e siamo ad Albaretto, prima frazione del Vallone di Codebiollo o Verdassa. Leggera discesa e ci troviamo davanti alla chiesetta di Santa Libera per una pausa spuntino, perchè la partecipante Marta è piccola (ha solo 6 anni) e reclama spesso che ha appetito, anche se al bar aveva fatto una buona colazione.

Si riparte e si raggiunge Bettassa, dove diverse case sono state ristrutturate. Arriviamo poco dopo a Bech: anche questa frazione è ristrutturata e presenta un piccolo museo. Lasciamo lo stradello e volgiamo a destra lungo il canale, che porta l’acqua alla vasca citata prima, coperto con pannelli di cemento per la sicurezza. Dopo un buon tratto nel castagneto si arriva alla presa dell’acqua sul torrente Verdassa. Breve risalita fino a Beirasso, con obbligo di una visita al piccolo cimitero, unico in tutta la zona. Una volta entrati vediamo come era difficile vivere quassù: ci sono tante tombe di bimbi deceduti nei primi anni di vita. Giunti davanti alla Chiesa, sosta pranzo sotto un pallido ma caldo sole. Scendiamo per la carrareccia fino a Bettassa e, con la vecchia mulattiera (opera d’arte x quei tempi), si ritorna a valicare il Soana su un ponte in ferro alto sul corso d’acqua. Ancora una breve risalita fino alla provinciale e su questa strada, dopo aver percorso 600 metri, giungiamo alle auto.

Partiti alle 8,45 del mattino e arrivo alle ore 15. Tutto bene, una gita nei luoghi del passato, che fanno capire come si viveva 100 anni fa.

Mario Marinai
Foto Antonio Carretta

 

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